Negli ultimi tempi, anche in periodo pre-pandemico, si è assistito a un incremento del numero dei canali YouTube di aziende e imprese. Oggi si può tranquillamente affermare che quasi ogni impresa disponga del proprio canale YouTube aziendale. In cui eroga non solo filmati sui propri prodotti e sulle proprie macchine, ma anche tutorial e video di istruzione.
In un periodo di limitazione agli spostamenti abbiamo visto come le aziende si siano concentrate sul trasmettere eventi dal vivo e dimostrazioni di prodotto tramite dirette in streaming su YouTube, dando vita a un circolo virtuoso che porta ad un incremento di iscritti e visualizzazioni
Nelle righe che seguono cercheremo di presentare l’architettura e il funzionamento di YouTube e le funzionalità di elaborazione e di distribuzione che permettono di erogare video ad alte prestazioni in tempi ridotti.

Transcodifica nella archiviazione su YouTube
La transcodifica è lo strumento chiave della archiviazione e divulgazione dei video HD distribuiti dai canali YouTube. Consiste in una procedura che modifica il formato originale in una versione intermedia temporanea che ne facilita la conservazione in differenti risoluzioni e formati.
La transcodifica dei video permette la conversione dei filmati in differenti formati e risoluzioni in modo da rendere possibile la riproduzione su ogni dispositivo con larghezze di banda diversificate. Questo permette a YouTube di erogare lo streaming dei video a diverse risoluzioni, dal 144p al 4K.
Definizione di streaming adattivo
Si definisce streaming adattivo, lo streaming che prevede il ricorso a diversi formati del medesimo video al fine di garantire la fruizione a chiunque indipendentemente dalle caratteristiche della banda e dei dispositivi utilizzati dall’utente finale.
Grazie all’evoluzione tecnologica avvenuta all’interno di YouTube, attualmente i tempi del buffering sono estremamente ridotti. Ciò significa che il tempo che intercorre dalla richiesta all’avvio della visione è estremamente breve. Questo è possibile proprio grazie alla disponibilità di diversi formati del medesimo video che può essere visionato a differenti livelli di qualità sulla base delle caratteristiche del dispositivo e dell’ampiezza della banda che supporta la rete.
La transcodifica lossless e la transcodifica lossy
Per rendere i file video archiviabili in uno spazio inferiore è utile ricorrere all’utilizzo di software di compressione. Questo tipo di software permette la codifica e la decodifica secondo algoritmi di compressione. Tra quelli di maggiore utilizzo ricordiamo H624 e successivi H625 e VP9. Le transcodifiche avvengono in due possibili modi: un metodo implica la perdita di informazioni il secondo metodo garantisce l’integrità del file.
Con la tecnica lossless il contenuto originale viene elaborato senza intaccarne le dimensioni con conseguente mantenimento di tutti i dati, ma a scapito della dimensione
Con la tecnica lossy, il file viene alleggerito con conseguente perdita irreversibile dei dati. Esempio classico variazione della qualità di un’immagine caricata sui social rispetto a quella RAW proveniente dalla DSLR. Questo accade perché la piattaforma comprime le immagini perdendo alcuni dati in modo da alleggerirla e renderla agevolmente caricabile da ogni tipo di connessione.
Costi legati al processo di transcodifica video: 3 elementi fondamentali
Nel momento in cui un video subisce il processo di conversione da un formato ad un altro e da una risoluzione ad un’altra, si richiede la memorizzazione di ognuna delle versioni create. Ciò richiede notevole spazio di archiviazione.
In aggiunta a questo si deve considerare il dispendio legato al lavoro effettuato dai codec, che impiegando algoritmi complessi richiedo molte risorse. Infine il processo di passaggio da una risoluzione ad un’altra comporta un consumo di risorse importante. Le procedure messe in atto da YouTube garantiscono un equilibrio tra i vari fattori.
Procedure di distribuzione dei video messe in atto da YouTube
Come prima cosa il video deve essere compresso e transcodificato in versioni con risoluzioni, dimensioni e formati diversi. I parametri di transcodifica sono determinati dalla piattaforma. Per un corretto svolgimento del processo i file vengono frammentati in segmenti elaborati parallelamente da differenti macchine.
Ogni volta che un video diventa virale, questo viene nuovamente codificato in modo da ridurne le dimensioni pur mantenendo la stessa qualità. La codifica, richiede a YouTube di definire i bit-rate e i limiti entro cui questi devono rimanere.
Bit-rate alti implicano maggiore qualità dei video. È da ricordare che il processo di miglioramento non è infinito ma raggiunto il punto massimo non si ha ulteriore giovamento dalla codifica nemmeno aumentando velocità o dimensione.
Capacità predittive di YouTube
L’ottimizzazione del servizio erogato da YouTube avviene attraverso l’analisi delle frequenze con cui ogni utente modifica l’impostazione della risoluzione in base alla propria larghezza di banda. E’ un esempio virtuoso di machine learning applicato alla distribuzione di video e scelta di formato
Così, YouTube riesce a predire la risoluzione scelta dall’utente, consentendo una riduzione dei consumi di banda e il contemporaneo incremento del coinvolgimento degli utenti.
Per comprimere i video, YouTube si avvale del codec VP9, uno dei migliori strumenti in grado di ridurre fino al 50% l’impiego della larghezza di banda della rete utilizzata per i video in HD o in 4K.
Il procedimento prevede che al momento della richiesta, YouTube controlli la larghezza di banda disponibile, le caratteristiche dell’apparecchio utilizzato, arrivando a proporre il formato idoneo all’utente.
Per i video LIVE, il procedimento è diverso, infatti il contenuto viene transcodificato e preparato per la distribuzione, implicando un ritardo inevitabile tra l’evento reale e la visione in streaming. Inoltre non è possibile la memorizzazione nella cache.